Non morirĂ² in vita

Avevo ormai deciso, anche se di solito ci inpiego tanto. A volte, troppo. Come se dalle mie decisioni dipendesse la mia vita.

Anche per un vestito, tardavo. Uscivo spesso senza comprare nulla, proprio perché non riuscivo a decidere.

Ma questa volta, la mia scelta cambia tutto. È una decisione che rimando da due anni. Un cambiamento radicale.

E spesso evito il dolore, soprattutto quando devo infliggerlo. I sensi di colpa mi divorano.

Ma anche lui ormai lo capiva. Come non farlo? Non lo stavo nemmeno più toccando.

Voglio qualcosa di diverso, non voglio accontentarmi. Voglio qualcuno con cui condividere i miei interessi. Qualcuno che non si faccia solo trascinare, ma con cui l'incastro sia perfetto. Non perfetto in senso assoluto, ma perfetto per me.

Voglio quel qualcuno.

A volte, a scegliere, sono le tue ferite, i tuoi trascorsi. Non sei tu a scegliere. E ho sanato talmente tanto che neanche mi riconosco. 

Ho pregato, meditato, digiunato. E i segnali li avevo avuti, dovevo solo agire.

Ma cosa dire? Come farlo senza ferire? Credo che non si può. 

Ma ormai se ne era accorto.

È giunto il momento.

Meglio sola che fare finta di niente e vivere così. Mi immagino la morte in vita come un’eterna finzione. La dissociazione da ciò che mi smuove. 

E se c'è qualcuno che desidera vivere degnamente, quella sono io. Non parlo di feste o lusso, ma di vivere con il cuore allegro. Di amare bene, e farmi amare bene.

Di rendere felice, e farmi rendere felice.

Mi sentivo debole. Non posso parlare con nessuno, ed non chiedo aiuto a nessuno. A quelle come me non è concesso. A l'unico a cui mi affidavo era Dio. 

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