Una guerra persa in partenza

 Oggi è stato difficile codificare le mie emozioni. Dargli un nome. Ci sono giorni dove non combatto con ciò che sento. Ci sono momenti in cui dico ai miei pensieri e ai miei sentimenti: Avete ragione tutti e due.

La situazione mi sta contorcendo e sta tirando fuori il peggio. Mi sentivo come una spremuta d'arancia. Un dietologo ti direbbe che la spremuta perde molti dei suoi nutrienti, che è meglio mangiarla, l'arancia. Ecco, ero diventata una spremuta, mi sentivo così. Era diventato tutt'uno: sentimenti, pensieri, concetti, regole, passato, presente e futuro.

 

Oggi vorrei avere il cuore in pace, la mente serena. Vorrei poter sentire che sento e penso correttamente. Alcune volte basta solo la chiarezza. Sentimenti espressi. Come una nave con un buon capitano: rotta marcata, rifornimenti per un lungo viaggio. Così si placa la ciurma.

 

Non facevo altro che leggere: "Lascia andare. Le cose cambiano. Le persone cambiano." Una spinta continua ad andarmene, un calcio dopo l'altro.

 

Forse mi ero talmente tanto focalizzata nel tramonto, nell'acqua e nel sogno di un'isola paradisiaca, che non mi ero neanche accorta: mancavano sia il capitano che la rotta. Lottavo con il bisogno di certezze. Una guerra persa in partenza.

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